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Roberto Veronesi è il nuovo sindaco di Torre d’Isola

Maggio 27, 2014

Per 8 voti Roberto Veronesi è il nuovo sindaco di Torre d’Isola.

Ecco i risultati delle votazioni con in giallo chi entrerà in Consiglio Comunale.

 

  ELEZIONI AMMINISTRATIVE – TORRE D’ISOLA – 25 maggio 2014    
               
  VINCE la LISTA N°2: “Il Paese in Comune”, Veronesi Sindaco    
               
  lista 2   seggio 1 seggio 2 totale   votanti
  Roberto Veronesi – voti di lista   382 362 744    
1 Formenton Valentina   29 12 41   lista 1
2 Brambilla Matteo   26 6 32   lista 2
3 Peschiera Valeria   14 29 43   bianche
4 Sirianni Giulio   3 36 39   nulle
5 Dettori Annalisa   10 38 48   tot
6 Repossi Alberto   22 9 31    
7 Montagna Giovanna   9 5 14    
8 Gulmini Carlo   5 20 25    
9 Cerea Stefania   12 15 27    
10 Bondioli Samuele   27 0 27    
               
               
  lista 1   seggio 1 seggio 2 totale    
  Rosi Vaghi – voti di lista   327 409 736    
1 Gariboldi Armando   13 15 28    
2 Morelli di Popolo Cecilia   20 11 31    
3 Cantoni Fabrizio   20 10 30    
4 Lucconi Federica   10 26 36    
5 Lapidari Marco   35 10 45    
6 Cavalloni – Benito   53 12 65    
7 Bianchi Pietro   30 32 62    
8 Marini Anna   60 35 95    
9 Sciortino Stefano   13 10 23    
10 Nicita Filippo   6 23 29    
               

 

Un caro saluto

Maggio 27, 2014

Il Blog chiude, come è giusto che sia, era la voce di una minoranza che non c’è più, era la voce di un progetto che, come sa chi si occupa di progetti, come tutti i progetti, ha sempre un inizio e una fine.
Ci tenevo anche io a salutare i frequentatori del Blog.
Non l’ho certo curato e popolato come ha fatto Claudia ma un piccolo, modesto, contributo, in coscienza penso di averlo dato. Con interventi diretti e indiretti.
Ringrazio Claudia, Roberta, Roberto e Stefano per il proficuo lavoro politico condiviso in questi cinque anni.
Come immaginate sono molto contento per l’esito delle Elezioni, non posso non considerare il nuovo ciclo come un’evoluzione del lavoro degli ultimi dieci anni. Si è lavorato per tracciare un sentiero funzionale a non partire da zero. Grazie a noi, a Claudia in particolare, penso che non si partirà da zero.
Ieri al seggio, durante lo scrutinio, c’era una tensione palpabile. Ad un bel momento è arrivata la notizia, inizialmente un po’ incerta, sulla nostra vittoria. Ho apprezzato molto la sobrietà e la compostezza con cui Roberto ed i suoi Ragazzi hanno vissuto la vittoria. Un bel segnale di consapevolezza dell’impegnativo lavoro che li attende ed un pregevole atteggiamento di rispetto verso gli avversari.
C’è tanto da fare per impostare e raggiungere il cambio di passo auspicato.
C’è bisogno dell’aiuto di tutti.
Parto dai Dipendenti Comunali, profondi conoscitori della “macchina operativa”, la loro esperienza e la loro nuova motivazione saranno fondamentali.
Ci sarà bisogno dell’aiuto dei cittadini, che, come ha indicato Roberto fra le priorità, parteciperanno alla vita pubblica con i rappresentanti di Frazione.
Vedremo il Consiglio Comunale dei Ragazzi il cui coinvolgimento porterà freschezza, idee ed entusiasmo. A proposito, ho il mio candidato Sindaco da proporre, si chiama Giovanni, come si chiamava mio padre.
Ci sarà bisogno delle Associazioni, tutte estremamente preziose e capaci di collaborare per obiettivi comuni come ampiamente dimostrato nell’ultima Festa di Primavera, a favore dell’Oratorio.
Servirà che i Commercianti e gli Imprenditori offrano Servizi sempre migliori, per la qualità loro e del vivere comune.
Servirà che ci muoviamo tutti in armonia, con il sorriso e tanta voglia di fare, per il Bel Paese che tutti vogliamo conservare e migliorare, coordinati e guidati dal nuovo Sindaco, dalla nuova Giunta e dal nuovo Consiglio Comunale.
Un caro saluto ed un sincero augurio di salute e serenità a tutti.
Roberto Ruju

Il blog si chiude

Maggio 26, 2014

Mancano poche ore e anche a Torre d’Isola comincerà lo spoglio dei voti delle comunali che deciderà il prossimo sindaco tra Rosangela Vaghi e Roberto Veronesi.

Questo è quindi il penultimo articolo che pubblico. L’ultimo saranno i risultati.

Chi verrà dopo di noi deciderà come comunicare con i nostri concittadini.

Sono stati per me 5 anni importanti, 5 anni in cui insieme a Roberta Gallotti, Roberto Ruju, Roberto Veronesi e, dopo le sue dimissioni, Stefano Tessera, ho cercato di mettermi a disposizione di tutti, di ascoltare, proporre, lavorare.

5 anni in cui ho scitto sul blog e lo ho alimentato con articoli.

5 anni (per me e Roberta in verità 10) che in qualche modo ci hanno cambiato la vita, perché occuparsi degli altri, di una comunità, seppure seduti dai banchi della minoranza, lascia una traccia indelebile che porteremo sempre con noi.

Il blog è stato uno degli strumenti che abbiamo utilizzato e anche attraverso il blog abbiamo ricevuto segnalazioni e sollecitazioni.

Un altro strumento importante sono state le sintesi ai consigli comunali scritte da Roberto Ruju,

Poi c’è stato il giornalino del Comitato Civico che pure nella sua autonomia ha appoggiato molte delle nostre battaglie.

Tanti strumenti per creare un legame, una comunicazione.

Speriamo di esserci riusciti.

 

Claudia Comaschi

 

 

 

FESTA DI PRIMAVERA

Maggio 21, 2014
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E’ stato un successo.

Tempo splendido, tantissime iniziative, moltissime persone, famiglie, bambini, musica e balli, risotti, salamelle e tanto altro.

E così domenica 18 maggio per la quarta volta tutte le associazioni di Torre d’Isola hanno lavorato insieme per un obiettivo comune: mettere qualche altro mattone per costruire il nostro oratorio.

 

 

Saluti al Sindaco ed il mio tributo alla minoranza.

aprile 29, 2014

 

In occasione dell’ultimo Consiglio Comunale di cui, per cinque anni, ho avuto l’onore di far parte; Consiglio Comunale che è anche il congedo di Michele Trombetta dal ruolo amministrativo, con simpatia e affetto ho voluto vergare queste semplici rime dedicate a quanti con noi hanno condiviso il percorso.

 

In particolare però, queste righe vogliono essere i miei:

 

Saluti al Sindaco ed il mio tributo alla minoranza.

 

 

Cinque anni son passati,

oggi qui siamo riuniti,

rivediamo il mezzo lustro,

illuminati da qualche astro.

 

Giugno del duemila e nove,

quanto tempo, mondo Giove,

aprile duemila quattordici,

cinque anni, fantastici.

 

Ci siamo conosciuti,

dapprima solo annusati,

a volte abbiamo litigato,

altre abbiam collaborato.

Ci è piaciuto lavorare,

mai la voglia di provocare,

solamente stimolare,

e più volte controllare.

 

Si Michele, tu hai sofferto

questo gruppo abbastanza esperto,

lo hai preso un po’ di punta,

spesso ci avresti dato una spinta.

 

Ma prima che Sindaco sei un Uomo,

ti piace essere un galantuomo,

le istanze da noi portate,

tu le hai sempre, ascoltate.

 

A volte a torto, altre a ragione,

avevi sempre una tua opinione,

noi al Sindaco ci rivolgevamo

ma con Michele collidevamo.

 

Tu non riuscivi a dissociare

il tuo ruolo dal personale,

a volte l’ira ti trasaliva

per una critica, in fondo, affettiva.

 

Con la tua squadra hai fatto quadrato,

il gioco ti è quasi sempre riuscito

ma qualche volta con emozione,

ci siam tolti la nostra soddisfazione.

 

Certo il centro di aggregazione,

quando ci sarà sarò in pensione!

E dell’acqua la casetta

mi sa tanto di barzelletta.

 

Il Paese un po’ è cresciuto,

il cimitero è sollevato,

l’acquedotto la nostra croce,

da tempo lo gridiamo ad alta voce.

 

Poi le Sagre, che melassa

con la triplice alla cassa

ma per l’amico, con mestiere,

ci scappa gratis un bel bicchiere.

 

Siamo alla fine del nostro quinquennio

e salutiamo il tuo ventennio,

Sindaco austero e permaloso,

hai deciso tu di andare a riposo.

 

A noi piace salutarti,

affabile e burbero ricordarti,

è la nostra buona occasione

per lasciare questa Amministrazione.

 

Tutti i salmi finiscono in gloria,

siamo all’epilogo di questa storia,

non sventoliamo le nostre bandiere,

troviamoci tutti insieme davanti a un buon bicchiere.

 

Grazie a voi tutti Consiglieri,

grazie al Sindaco e agli Assessori,

grazie al nostro Segretario,

ai Dipendenti a corollario.

 

Abbiamo remato, lo confesso,

solo a volte con successo,

ora da tutti, in questa stanza,

un bell’applauso a Sindaco e minoranza.

 

 

Roberto Ruju

 

 

Ultimo consiglio comunale. Ecco come è andato.

aprile 23, 2014

Siamo arrivatati all’ultimo consiglio comunale di questa legislatura.

Abbiamo lavorato, lottato, studiato, portato il nostro contributo, discusso. Sono stati per me cinque anni importanti, appassionanti che tanto mi hanno e ci hanno impegnato, forse anche un po’ cambiati. Ci abbiamo creduto. E continuiamo a credere nel valore della responsabilità, della fatica, dell’impegno per gli altri.

Da fine maggio sarà un’altra storia ma penso che non smetteremo di occuparci di Torre d’Isola in modi differenti, di indignarci, se sarà il caso, di provare a migliorare il nostro paese.

E come tradizione, ecco la sintesi all’ultimo consiglio comunale di Roberto.

Come avrà notato che lo ha seguito dall’inizio, i racconti dal 2009 sono cambiati, si sono arricchiti, l’ironia è diventata la sua cifra, come la capacità di cogliere i dettagli. Un lavoro lungo, difficile, con scritture e riscritture, limature, un lavoro importante che ci ha tenuto compagnia e che ha permesso a molti di voi conoscere parte della nostra attività e impegno.

Un lavoro per il quale io per prima mi sento di ringraziarlo.

Buona lettura.

Claudia

 

Buongiorno,

era l’ultima volta per tanti di noi, l’ultima volta per il più importante di noi. L’ultima per chi, come cantava Ornella Vanoni, ha appena cominciato ed ha già finito.

Diverse le aspettative, diverse le tensioni, diverse le emozioni:

  • di chi è presente e sa che non lo sarà più,
  • di chi è presente e sa che non lo sarà più ma avrebbe voluto esserci,
  • di chi è presente e sa che lo sarà ancora,
  • di chi fra il pubblico si chiede da che parte del tavolo si siederà, se si siederà.

 

Martedì 15 aprile, in Lombardia era una bella e serena giornata primaverile. Io l’ho passata a Roma, dove pioveva. Ho spostato appuntamenti, ho anticipato il treno, volevo esserci, dall’inizio. Ho corso e ce l’ho fatta. Alle 20.45 ero il primo e unico, nella sala delle Adunanze. Ho poggiato il PC, nascosto il magnum Roccapietra delle Cantine di Scuropasso, tirato un sospiro e mi sono guardato intorno. Tante sedie per il pubblico, un pensiero a quel Mercoledì 24 giugno del 2009, quando ho preso posto, in Consiglio, per la prima volta.

Altro pensiero: “oggi sarà l’ultima”. Rimpianti? Bisogna guardare avanti.

 

Ultimo Consiglio Comunale vuol dire anche ultimo report, ultimo resoconto che vi invio. L’ho già fatto36 volte, raccontato tutti i Consigli Comunali della Legislatura. Un lavoro che ho svolto volentieri, con passione, così come, con passione, ho interpretato, spero dignitosamente, il mio ruolo in Consiglio. Oggi invio il 37° e ultimo report, con un po’ di magone.  Vorrei raccontarvi fatti, sensazioni, emozioni. Vorrei far ridere e far riflettere, farvi sentire presenti se non c’eravate, farvi rivivere la serata se l’avete vissuta. Il rischio di dilungarmi è alto, forse sarò noioso, abbiate pazienza, per l’ultima volta.

 

Quello di Martedì 15 era il 37° Consiglio Comunale della Legislatura, il 1° del 2014.

Il Sindaco e forse non solo lui, avrebbe avuto il piacere di avere la completezza dei Consiglieri ma Daniela Menza era assente e Signoretti? Sta arrivando. “E’ impegnato in una riunione ma appena finisce arriva.”

Il pubblico è quello delle grandi occasioni e questa è una grande occasione. Potrei aver sbagliato ma ho contato 17 persone, di cui 5 signore. Ci sono gli aficionados, gli spettatori saltuari e tante facce nuove. Non tutti sono presenti fin dall’inizio, arrivano alla spicciolata, qualcuno sta in piedi, non c’è più posto.

 

Alle 20.45, quando sono entrato in Comune, la Sala, vuota, trasmetteva già aria di festa. Sparita la poltrona del Sindaco (l’avrà già portata a casa?), al suo posto una splendida Kenzia. Sul tavolo un bel cestino con composizione floreale e una dedica al Sindaco con ringraziamento a tutta l’Amministrazione. In attesa dell’arrivo di spettatori e colleghi ho preso posto in una sedia del pubblico, da lì seguirò, se avrò voglia, le prossime adunanze.

 

La sala comincia a popolarsi, curiosi e prossimi candidati per primi. Arrivano i miei compagni e poi gli altriConsiglieri. Intercetto il Sindaco prima che vada a prendere posto, lo saluto, gli chiedo di darmi la parola a fine Consiglio. Lo sguardo che mi rivolge è carico di sospetto, corrucciato, interrogativo. Con la sua destra nella mia, guardandolo negli occhi: “stai tranquillo, è una cosa buona”. Gesti semplici, parole semplici, fra uomini semplici. Il viso si rilassa, si accenna un sorriso, il capo si abbassa in cenno di assenso.

 

Prendiamo posto, facile per tutti ma non per Trombetta, al posto della sua poltrona c’è la Kenzia, si guarda intorno e chiede se deve sedersi sulla pianta. Gli recuperano una poltroncina come le nostre, la prima volta che rinuncia al “trono”. La Segretaria fa l’appello, ci siamo tutti? No, manca la Menza, di lei nessuna notizia. E Signoretti? Sta arrivando. Finisce la riunione è arriva.

 

Al primo punto dell’ordine del giorno ci sono i saluti del Sindaco. Il discorso è scritto, da leggere. Da alcuni passaggi si capisce che è scritto, almeno, a quattro mani. Si intuisce di chi possano essere le altre due ma anche per rispetto del Sindaco e del co-autore, le mie intuizioni me le tengo. Subito emerge il militare: “Vi avviso che sono un uomo forte e riuscirò a non piangere”. E’ vero, ci riuscirà ma averle pronunciate, quelle parole, è di per se significativo del carico emotivo. Immagino che il discorso verrà pubblicato sul sito del Comune, avremo modo di rileggerlo, con calma. Nella sostanza ha incastonato il quinquennio in un quadro di crisi generale, economica, politica e sociale, giustificando così gli obiettivi non raggiunti ma sottolineando che pur in uno scenario negativo, quanto di primaria necessità è stato fatto ed i conti sono a posto. Ha ringraziato tutti, senza risparmiare qualche frecciatina alla minoranza. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di leggermente diverso. Un paio di settimane prima mi aveva anticipato che si sarebbe tolto qualche “sassolino dalla scarpa”. Pensavo verso i suoi, ed invece, alla fine, ha deciso di risparmiarli. Forse in questo ha pesato il co-autore.

Comaschi chiede la parola. Nella nostra riunione di minoranza, in preparazione al Consiglio, avevamo deciso che avremmo fatto una dichiarazione, dopo i saluti del Sindaco. Ci sembrava un atto dovuto fare il punto sul quinquennio. Trombetta rimane spiazzato, quasi non se lo aspettasse. Concede a Claudia di parlare ma non ora, parlerà alla fine.

 

Si passa all’approvazione dei punti della seduta precedenteApprovati all’unanimità.

 

E’ l’ora del bilancio consuntivo 2013. Illustra Frisone, per grandi linee, senza particolare proprietà di contenuti. Non voglio annoiare su questa parte, vi do i numeri in sintesi.

  • La previsione definitiva di Entrate e Spese è pareggiata in €. 3.806.776,78.
  • Gli accertamenti vedono Entrate pari a €. 2.387.827,73 e Spese pari a €. 2.381.962,59.
  • Il quadro riassuntivo della Gestione di Competenza porta ad un risultato positivo pari a €. 5.865,14.
  • L’avanzo di Amministrazione è positivo per €. 257.628,99.
  • Positivi i commenti del Responsabile Finanziario (Elena Liberali) e del Revisore dei Conti (Roberto Fedegari).

Lasciamo i numeri e torniamo al dibattito che è stato succulento e non privo di asperità. Frisone dopo aver scorso la relazione sul Bilancio si è concesso delle considerazioni. Ha ammesso di essersi cimentato in un’attività che non gli era propria. Ha ringraziato Elena Liberali, di cui all’inizio ha sofferto la rigidità. Insieme sono state superate delle difficoltà che sembravano insuperabili. Anche lui (come in precedenza il Sindaco) ha ricalcato il tema della crisi economica e dell’ingerenza della politica nazionale, causa del dissesto di molti Comuni che, parole sue: “si trovano in ginocchio”.

Nel dibattito mi permetto di confrontare l’avanzo di Amministrazione 2012 (circa 120.000 euro) con l’avanzo di Amministrazione 2013 (circa 257.000 euro) e chiedo se non sarebbe stato preferibile chiudere il 2013 in linea con il 2012, utilizzando i circa 137.000 euro di differenza a beneficio del paese e della popolazione. Domanda semplice. Risposta semplice. Altro che semplice, Frisone si inerpica in un ragionamento complesso tipico di chi vuole spiegare una cosa che non sa e va a complicarsi la vita. Mi ha ricordato una mia insegnante delle Scuole Medie (Media N° 2, Istituto Salvatore Farina di Sassari), rivolta ad un mio compagno che, durante l’interrogazione si dimenava alla Frisone: “Paolo, se le cose le devi fare, FALLE. Se le cose le devi dire, DILLE. Se le cose le devi sapere, SALLE.” E così, questa originale declinazione del verbo SAPERE, fa proprio al caso nostro. Per fortuna arriva in soccorso Elena che ci spiega che la situazione finanziaria è maturata via, via e che i trasferimenti dallo Stato sono arrivati a fine anno, per cui fuori tempo limite per comportarsi diversamente.

E’ la volta di Comaschi che incalza Frisone. “Nella tua relazione hai citato gli errori del passato. Quali sono?” Resosi conto di essersi esposto con un’accusa impegnativa, con mestiere, ripiega sugli strumenti precedenti (software) che non erano adeguati come gli attuali, sui nuovi arrivi (Castro e Liberali) che, rispetto al passato, dando corpo a regolamenti e regole comportamentali rigide e attente, hanno evitato il ripetersi di situazioni che, precedentemente, non erano “propriamente” sotto controllo. La domanda che sorge spontanea é: “Ma la Giunta, la Maggioranza dove erano? Addormentati in attesa che arrivasse il Principe a svegliarli / salvarli?”

Comaschi insiste. In riunione pre Consiglio ci eravamo proposti di fare fino in fondo il nostro dovere. Sente la responsabilità del ruolo e, con molta serietà e determinazione va avanti. Non c’è il minimo dubbio che in sala, pubblico compreso, sia la persona con il più alto spessore politico.

Trombetta e Frisone la soffrono e non possono far altro che sottrarsi alla dialettica con attacchi alla persona per carenza sui contenuti. Frisone che dice: “Lasciale finire il suo comizio …”, si mostra pateticamente debole nel confronto pur davanti ad una persona corretta che mai lo affronta sul personale ma sempre sul piano politico. Non riesco a immaginare come si sentirà quando e glielo auguro, siederà in ben altro Consiglio Comunale (Pavia), davanti ad interlocutori dimentichi di quel rispetto che noi gli abbiamo sempre riservato.

Morale, Comaschi, imperterrita andava avanti e i due, a turno, interrompevano, denotando, anche nell’ultima occasione, una cronica mancanza di rispetto.

L’atteggiamento infantile di Sindaco e Assessore non aiutano certamente Claudia a calarsi nel clima di rilassamento da congedo militare o da fine anno scolastico; da festeggiamenti, ringraziamenti reciproci e pacche sulle spalle.

Come fosse in qualunque Consiglio Comunale, seria, in platea presunta seria, prosegue ricordando che votando il rendiconto 2013 ci si chiede se i risultati sono stati positivi o meno. Ascoltando la relazione dell’Assessore al Bilancio si capisce che si è perseguita la prudenza, la tranquillità, la navigazione in porti sicuri, in buona sostanza, la normale amministrazione. Smentisce Frisone dicendo che non è vero che ci sono tanti Comuni in ginocchio, in Lombardia solo un Comune è in difficoltà, altri, pur vivendo la stessa nostra crisi, hanno costruito ciclabili, case dell’acqua, centri sportivi, portato avanti progetti di differenziata porta a porta.

“Anche tante case”, si inserisce Bianchi e, forse, non gli si può neanche dare tanto torto, anche se risulta difficile dire se questo sia frutto di una volontà, di una scelta o della crisi del mattone.

Il Sindaco vorrebbe andare al voto ma Comaschi non ha finito. “Noi abbiamo la pressione fiscale fra le più alte della Provincia, non si è mai vista la volontà di cercare nuovi finanziamenti”. Torna sul tema degli strumenti e delle responsabilità tecniche per ribadire un punto molto importante: è il livello politico che controlla e indirizza il livello tecnico. Così dovrebbe essere, aggiungo io, se e quando il livello politico ne è capace. L’intervento si conclude con la dichiarazione di voto. La minoranza si pronuncia contraria.

Prima di andare avanti lancio un’occhiata fra consiglieri e pubblico, cerco Signoretti. Non c’è ancora ma, tranquilli, sta arrivando, finisce la riunione e arriva.

 

Il punto successivo è il rinnovo della convenzione con il Real Torre per l’utilizzo degli impianti sportivi.

Il Sindaco legge la lettera del Presidente del Real Torre, Carlo Faccioli.

Intervengo a nome della minoranza per condividere le motivazioni riportate nella lettera di Faccioli. La scuola calcio per i bambini (finalmente), la manutenzione degli impianti, l’investimento in macchinari, tutte iniziative importanti che meritano di essere sostenute. L’unica domanda che ci facciamo, come gruppo di minoranza, è quale sia l’urgenza di approvare, nell’ultimo Consiglio Comunale della legislatura, una convenzione che non sta scadendo ma scadrà a fine anno, per cui fra oltre otto mesi. Avremmo trovato più corretto che tale decisione si lasciasse alla prossima Amministrazione che già a giugno (quindi con sei mesi di anticipo sulla scadenza) avrebbe potuto rinnovarla. Frisone, in replica, dice che si sente la responsabilità di questa scelta come ringraziamento per chi sta prestando la propria opera gratuitamente. Certo, questo è fuori dubbio tuttavia resta il sospetto che si sia voluto fare un bliz, quasi non si abbia fiducia nei prossimi amministratori o si tema un conflitto di interessi più diretto e quindi più difficile da gestire.

Al voto la minoranza si astiene. La maggioranza vota ancora una volta compatta con il Sindaco ma fra il pubblico sale un mormorio. E’ un brusio fastidioso, non mi pare ci sia qualcuno che, in particolare, disturba. E’ più un mormorio, bisbiglio, ronzio, vocio, brontolio di massa. Rivolgo sguardo e orecchio, sono incuriosito. Finalmente capisco cosa li angoscia. Incredibile, il nostro pubblico è veramente magnifico. Si stavano tutti chiedendo quale sarebbe stata la posizione di Signoretti sulla proroga della convenzione con il Real Torre. Ragazzi, non siate impazienti, appena arriva glielo chiediamo tanto la riunione starà per finire. A breve arriverà.

 

Considerando chiuso il Consiglio, il Sindaco, come promesso, mi da la parola ma Claudia ricorda che è sempre in attesa di poter fare il suo intervento, concordato all’inizio.

E così rammenta che tre nostre interrogazioni giacciono in attesa di risposta.

  1. Se il servizio di portineria e controllo attivato nella Frazione Campagna tratta in maniera corretta i dati sensibili.
  2. Perché ASM ha dato decorrenza alle nuove tariffe da gennaio 2013 e non da luglio?
  3. Che fine hanno fatto i soldi della Terna per la mitigazione ambientale (€. 144.000)?

Per la verità ci saremmo aspettati che queste tre interrogazioni e le relative risposte, venissero ospitate, formalmente, nell’ordine del giorno. Così non è stato e noi, sempre comprensivi ed indulgenti, abbiamo pensato che il Sindaco, non ritenendo opportuno inserirle in OdG, le avrebbe trattate a voce. Mai ci saremmo aspettati una totale omissione.

Giustamente Claudia ne chiede conto. Si accende un dibattito spigoloso, il Sindaco reagisce e si indispettisce, Frisone non si contiene, Tessera invita a considerare il rilievo politico che è cosa diversa dall’attacco personale. Insomma, il clima si riscalda, anche dal pubblico qualche mormorio (stavolta Signoretti non c’entra).

Claudia procede, ringrazia tutti, ricorda che siamo spinti da passione politica, dal desiderio di collaborare, di risolvere problemi e proporre soluzioni. Questo è lo stile che abbiamo messo in campo per cinque anni, il metodo con il quale per tutta la legislatura abbiamo lavorato insieme, seppure con idee differenti.

La situazione è un po’ tesa, i nostri eroi non ascoltano, sono decisamente prevenuti e l’epilogo dell’ultimo Consiglio Comunale non si annuncia per niente sereno, anzi cresce il livore, si intravede l’astio, emerge l’acredine.

Ma, lasciatemelo dire, consapevole di mancanza di umiltà, menomale c’è Ruju, ebbene si, menomale c’è Ruju.

In una corale incontrollata di voci, do un cenno al Sindaco che mi dà la parola.

Mi alzo in piedi e tutti tacciono. Non ci crederete ma è successo veramente così. Mi alzo in piedi, tengo due fogli in mano e tutti si zittiscono.

Annuncio che intendo chiudere il Consiglio con serenità e affetto e, per questo, ho scritto una poesia, rime che costituiscono il saluto al Sindaco ed un tributo alla minoranza.

Prima di leggere però chiedo a Claudia di consegnare al Sindaco il nostro piccolo pensiero: il magnum Roccapietra delle Cantine di Scuropasso di cui vi ho citato all’inizio.

Stretta di mano, bacio sulla guancia e Sindaco e Capogruppo di minoranza hanno fatto pace, per la verità da parte nostre non c’è mai stata guerra.

Recito, non leggo, recito la poesia (allegata) che, come leggerete, se ne avrete voglia, termina con la richiesta di un applauso.

L’applauso c’è stato, lungo, caloroso, sentito e gradito, Da tutta l’aula, Sindaco, Assessori, Consiglieri e Pubblico.

Dopo cinque anni di lavori, di condivisione e contrasto di opinioni, con la certezza che tutti, maggioranza e opposizione, hanno lavorato per il Paese, secondo il tempo, la passione e le competenze che ciascuno poteva schierare, questo è l’epilogo che volevo.

L’ho studiato, progettato, costruito ed eseguito.

E’ finita esattamente come avevo deciso che finisse.

Alla fine mi è sembrato di aver colto una soddisfazione generalizzata.

 

Bene, è giunto il momento dei saluti, a tutti, compreso il simpatico Signoretti che, tranquilli, sta arrivando.

 

Intanto noi siamo arrivati in fondo, veramente in fondo, all’ultimo saluto.

Adieu.

Roberto Ruju

 

Risparmio energetico. Cosa succede in provincia

aprile 23, 2014

Crisi o non crisi. Patto di stabilità, mancanza di risorse eppure qualcuno ci prova e si muove.

Dalla Provincia Pavese di oggi

 

Piano da un milione di euro, caccia ai finanziamenti regionali

«Così risparmieremo energia»

RIVANAZZANO TERME Un progetto pilota dal titolo «Riqualificazione energetica degli edifici pubblici in Oltrepo Pavese» stimato circa un milione di euro. Il Comune di Rivanazzano, in quanto ente capofila designato, ha espresso la volontà degli amministratori di Borgoratto, Godiasco Salice Terme, Montesegale, Rocca Susella, Ruino, Torrazza, Val di Nizza, Retorbido, Bagnaria, Valverde, di partecipare alla presentazione di un progetto pilota sovracomunale relativo alla riqualificazione energetica. Sono interessati gli edifici pubblici, le strutture cimiteriali, l’edilizia scolastica e gli impianti sportivi. Questo progetto, consegnato da pochi giorni, è strutturato con la forma del partenariato pubblico privato (Ppp) sostenuto dalla Regione Lombardia. Se la Regione premierà il piano che è stato presentato, fornirà anche supporto tecnico accompagnando le amministrazioni nell’esecuzione, insieme ad eventuali finanziamenti. L’iniziativa nasce dal fatto che diversi comuni hanno beneficiato della diagnosi energetica di edifici pubblici fatta da alcuni professionisti incaricati, attraverso il progetto di cooperazione interterritoriale «Territori che fanno che la cosa giusta», con la Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepo Pavese in collaborazione con Asm Voghera. Se la Regione premierà il progetto attraverso un bando, le amministrazioni individueranno soggetti privati che, a fronte di un investimento economico sugli edifici individuati, riceverebbero in cambio la gestione del calore per vent’anni e un canone annuo da parte degli enti. (m.q.)

 

STRADELLA

Incontro pubblico in Comune
sul Piano energia sostenibile

STRADELLA È in programma oggi alle 17, nella Sala cultura del municipio, l’incontro pubblico di presentazione e condivisione del Paes (Piano d’azione per l’energia sostenibile), nell’ambito dell’adesione al Patto dei sindaci, sottoscritto dal consiglio comunale in una delle ultime sedute. L’incontro prevede, dopo un’introduzione ai lavori del sindaco Pierangelo Lombardi, la presentazione del piano da parte della società “Erisse srl”, che lo ha redatto. Il Paes è uno strumento di programmazione ambientale che descrive una serie di progetti e di azioni pratiche che il Comune si impegna a mettere in atto per ridurre del 20% le emissioni di CO2 entro il 2020, come da direttive dell’Unione Europea. L’impegno dell’amministrazione partirà da alcune azioni messe in atto a partire dal 2005, come l’approvazione del Regolamento energetico comunale per l’edilizia, i lavori di riqualificazione energetica degli edifici pubblici, l’impianto fotovoltaico alla scuola media, l’istituzione del Pedibus, il progetto 4R. Dopo la presentazione, il piano sarà consegnato alla Fondazione Cariplo, che ne ha finanziato la stesura, e sarà approvato nei prossimi mesi dalla nuova amministrazione comunale. (o.m.)

 

Manifestazioni in tutto il mondo per il 44esimo «Earth Day»  L’Italia ha perso in vent’anni il 20 per cento delle campagne 

aprile 23, 2014

Dalla Provincia Pavese di oggi.

Un miliardo di voci chiedono ai governi di salvare il Pianeta

Obiettivo del 2014 è rendere le città più verdi promuovendo l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili

Una rete con oltre un miliardo di persone in 192 Paesi nel mondo si è mobilitata per proteggere il Pianeta. Nella 44/a edizione dell’Earth Day, la Giornata della Terra istituita dall’Onu, in cui si celebrano le città “verdi”, da Sydney a Nuova Delhi, da New York a Roma, al Cairo, da Pechino a Beirut, dall’Amazzonia a Honolulu, a Washington e a Mosca, sono state organizzate manifestazioni per chiedere azioni concrete ai governi per fermare i disastri ambientali. «L’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e la terra dove cresce il nostro cibo sono parte di un ecosistema globale delicato, che è sempre più sotto pressione per colpa della mano pesante dell’uomo» ha avvertito il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, lanciando un appello a prendersi cura del Pianeta, «la nostra unica casa», promuovendo lo sviluppo sostenibile e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. L’Sos sull’urgenza di ridurre le emissioni globali di gas serra, combattere i cambiamenti climatici, vivere in modo più eco-friendly e proteggere così le generazioni future è una causa che va avanti per tutto l’anno: l’impegno si concentra sulle misure per un futuro più sostenibile soprattutto nelle città dove ormai si concentra la metà della popolazione mondiale. Il focus è nel risparmio di energia, nell’uso delle rinnovabili, nella lotta agli sprechi, nell’aumento di aree verdi; significa ridisegnare i trasporti, i sistemi energetici, l’edilizia. Per il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, «in un mondo che continua a consumare risorse naturali che non sono infinite, ogni governo ha il dovere morale di affrontare la salvaguardia del pianeta come un’emergenza immediata». C’è l’impegno per rilanciare la crescita italiana ed europea attraverso «un’economia completamente ambientale e sostenibile, costruita su un modello circolare di riutilizzo immediato di ciò che si usa, sulla riduzione delle emissioni nocive per una migliore qualità della vita e per frenare i cambiamenti climatici di cui paghiamo già le conseguenze, sulla limitazione drastica degli sprechi di cibo e acqua, sulle fonti rinnovabili, sulla messa in sicurezza del territorio. E ancora sulla difesa dei mari, della natura e delle specie protette», ha detto ancora il titolare dell’Ambiente. Insomma occorre rafforzare la sensibilità ambientale dei cittadini, partendo dalle scuole. Questa giornata «deve essere un momento di riflessione sulla tutela del nostro territorio e sulla capacità produttiva che avremo in futuro», gli ha fatto eco il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ricordando che «in Italia, negli ultimi 5 anni, abbiamo perso 70 ettari di terreno al giorno». «Dobbiamo intervenire in fretta. Siamo impegnati affinché il nostro Paese abbia una legge adeguata sul contenimento del consumo del suolo», aggiunge il ministro. L’Italia ha perso negli ultimi venti anni il 15% delle campagne per effetto della cementificazione e dell’abbandono, provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto di 2,15 milioni di ettari la terra coltivata, è l’allarme lanciato anche dalla Coldiretti mentre per l’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni (Anbi) «non può esserci green city senza sicurezza idrogeologica». Legambiente auspica infine che l’Earth Day 2014 sia l’ultimo senza i delitti contro l’ambiente nel codice penale visto che «sono oltre 30 mila ogni anno i reati commessi contro l’ambiente: un’attività che frutta a chi delinque – segnala l’associazione – oltre 16 miliardi di euro».

 

La Giornata per la Terra non è banale, la Natura oggi rischia la bancarotta

«La Natura rischia la bancarotta perché stiamo superando i confini del Pianeta. Già ora la perdita di biodiversità e i cambiamenti climatici hanno superato i limiti e gli effetti stanno avendo conseguenze negative sull’umanità, causa stessa del problema». Così comincia l’appello lanciato da Wwf International per la Giornata mondiale per la Terra. Rischiamo la bancarotta della Natura, l’alterazione catastrofica degli equilibri naturali e ambientali, con ulteriori inarrestabili aumenti delle emissioni di CO2, riscaldamento del pianeta, scioglimento dei ghiacciai e quindi innalzamento dei mari, allagamento delle pianure più esposte, da noi quella padana. Ma siccome si parla di scenari che riguardano i nostri nipoti, o pronipoti, ce ne restiamo, in pratica, a guardare. Difatti i lavori per l’attuazione dei protocolli della Conferenza di Kyoto sono fermi da un quinquennio. Cina, India e Brasile soprattutto hanno imposto una vistosa frenata al pesante piano di “sacrifici” che Paesi già altamente sviluppati (a cominciare dagli Usa) volevano loro imporre senza “pagare dazio”, cioè senza finanziare adeguatamente il taglio delle emissioni di CO2. E gli altri si sono facilmente adeguati. Non ci si rassegna infatti nel mondo globalizzato del capitalismo, privato o di Stato, all’idea che le risorse primarie vanno verso l’esaurimento, che, con una crescita senza fine, stiamo davvero rubando il futuro a chi verrà dopo di noi. Quando, nel 1972, un imprenditore di cultura internazionale come Aurelio Peccei (Club di Roma) presentò il dossier sui “Limiti dello sviluppo”, venne trattato da conservatore che non voleva la crescita economica e anche sociale del pianeta, che la negava, anzi, ai Paesi del Terzo Mondo. L’anno dopo sopravvenne la grande crisi petrolifera e poi quelle dei prodotti cerealicoli di base. Pagate, è ovvio, dai Paesi più deboli. Ma l’idea che occorresse nei Paesi “ricchi” investire in tecnologie “pulite”, in energie rinnovabili (fuggendo dai rischi del nucleare), in una politica capillare del risparmio dei beni primari irriproducibili non ha fatto tutta la strada che doveva fare. Ancor meno ne ha fatta quella di non vendere ai nuovi colossi industriali i propri impianti, siderurgici o petrolchimici, obsoleti e quindi altamente inquinanti e di concorrere ad un fondo mondiale che, tagliando le emissioni di “veleni”, compensasse i Paesi più poveri. Occorrerebbe una sorta di accordo mondiale su crescita/decrescita che, alla maniera di quello propugnato da economisti come John Maynard Keynes per la finanza negli anni post-depressione, ponesse le strategie internazionali su binari meno incerti (o meno supini al Dio Denaro, come lo chiama papa Francesco). Un simile piano però esige – come i Protocolli di Kyoto in fondo – una forte presenza “virtuosa” degli Stati nell’economia e non la loro sostanziale assenza come invece il neo-liberismo ha propugnato provocando – fra Europa e Usa – la crisi epocale in atto. L’Europa ha fatto, a macchia di leopardo, sforzi importanti per sostituire petrolio, carbone e anche nucleare, specie in Germania al tempo dei governi Spd-Verdi, col solare e con l’eolico. In Italia è molto aumentata l’energia solare. In modo però disordinato, con incentivi che pesano troppo sulla bolletta elettrica e con agevolazioni per l’eolico tanto costose quanto improduttive per la carenza in Italia (ma lo si sapeva) di venti forti e costanti. Per il consumo di suolo invece non stiamo facendo nulla: una coltre di cemento e asfalto copre e impermeabilizza ormai il 7 % del Belpaese, oltre il 10 % in Lombardia, Veneto, Emilia, cioè la pianura padana, ma supera il 60 a Napoli o a Milano. Con alluvioni ripetute, disfacimento ideo-geologico, vittime. Una tragedia ormai continua. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Prossimo consiglio comunale

aprile 11, 2014
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Martedì 15 Aprile p.v., ore 21.00. sarà il primo Consiglio Comunale del 2014 e al contempo, anche l’ultimo della attuale Legislatura.

Il CC non si riunisce dal 27 novembre 2013.

Ordine del Giorno

  1. Comunicazioni del Sindaco.
  2. Lettura e approvazione verbali seduta precedente
  3. Approvazione rendiconto di gestione anno 2013.
  4. Proroga convenzione con la Società A.S.D. Real Torre di Torre d’Isola per l’utilizzo del Campo Sportivo Comunale “Carini”, per il periodo 1.1. 2015 – 30.04.2017

Sarà l’occasione per tutti per salutarci dopo cinque anni di lavoro.

Incontro pubblico della minoranza: come è andata?

marzo 27, 2014
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Martedì nella palestra delle scuole, abbiamo incontrato tanti concittadini che con la loro numerosa, calorosa e positiva partecipazione hanno contribuito alla buona riuscita dell’assemblea.

Persone che in questi anni ci hanno sollecitato e accompagnato,  persone che per la prima volta hanno provato il desiderio di ascoltare e esserci.

Ci è sembrato importante fare il punto, confrontarci e ascoltare. Lo abbiamo fatto sviluppando tre momenti:

io (Claudia) ho illustrato il lavoro del gruppo di minoranza mettendo in evidenza propsote, sollecitazioni, attività

Matteo Brambilla, un nostro nuovo concittadino che con grande entusiasmo ci sta affiancando in questi mesi, ha fatto una fotografia statistica sulla Torre d’Isola di oggi

Roberto Ruju grazie ad un questionario raccolto in occasione di un momento di primarie ha commentato i risultati e sollecitato interventi e proposte.

I presenti sono intevenuti con suggerimenti e istanze. Anche alcuni candidati che si presenteranno nella lista dell’attuale vice sindaco hanno partecipato, segno che la nostra iniziativa è stata considerata interessante.

Personalmente sono anche molto felice che il nostro lavoro sia stato apprezzato e considerato importante.

Ora dobbiamo proseguire nel progetto.
Facciamo un passo in avanti tutti insieme.
Per chi fosse interessato è stata convocata una riunione operativa per lunedì 31, ore 21.00, a Bereguardo in Cooperativa.